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Alla scoperta degli e-liquids (prima parte): il glicole propilenico
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Alla scoperta degli e-liquids (prima parte): il glicole propilenico Uno delle riflessioni più comuni attorno al mondo dello svapo, riguarda sicuramente i liquidi per sigaretta elettronica, chiamati comunemente e-liquids. Scommetto, infatti, che ognuno di noi, nel corso della propria vita da vaper, si sarà chiesto, ad un certo punto, da cosa sono composti i liquidi che carichiamo dentro i nostri vaporizzatori personali. \r\n\r\nEbbene, quei fluidi dalla densa consistenza e dall’odore spesso invitante, hanno una composizione chimica piuttosto semplice, che accomuna tutti gli eliquids destinati ad essere vaporizzati.\r\n\r\nNonostante ad oggi si riesca a reperire molte tipologie di liquidi differenti (di sintesi, organici, estratti, macerati etc…), sappiate che tutti hanno, più o meno, una stessa composizione. Questa si può suddividere in 3 elementi principali: si parte da una base, costituita da un mix di glicerolo vegetale e glicole propilenico, alla quale va aggiunto un aroma. \r\n\r\nSemplificando, un eliquid è formato principalmente da 3 parti fondamentali.\r\n\r\n1)Glicole propilenico (chiamato comunemente PG)\r\n2)Glicerolo vegetale (“glicerina”, VG)\r\n3)Aroma (di sintesi oppure organico)\r\n\r\nComposizione e classificazione\r\n\r\nQuelli sopracitati non sono altro che gli elementi di composizione fondamentali, senza i quali un eliquid non potrebbe definirsi tale. E’ bene però specificare che lo schema riportato sopra non costituisce un vero e proprio caposaldo, anzi. Spesso i vapers più esperti usano aggiungere ai loro eliquid altri elementi, come acqua distillata e nicotina. La prima è usata per rendere il composto un poco più fluido e, al contempo, per calmierare il retrogusto dolciastro che accomuna glicole e glicerina. La nicotina, invece, è aggiunta in piccolissime quantità, per cercare di replicare quel senso di appagamento provocato dal vecchio e dannosissimo fumo analogico.\r\nUn altro discussissimo elemento che spesso era presente nei liquidi da svapo definiti “pronti” (ovvero già miscelati dai produttori e subito pronti all’uso) è il diacetile, composto chimico della famiglia dei dichetoni, usato dalle aziende produttrici di aromi per conferire al prodotto finale un sapore più dolce e “burroso” (attualmente la legge italiana ne vieta l’uso).\r\n\r\nAnche la miscelazione di glicole e glicerina, che assieme formano la “base” del nostro eliquid, non è sempre la stessa. I liquidi, infatti, a seconda delle percentuali di PG e VG contenute, si dividono in due macro categorie: da cloud e da guancia. I primi, generalmente, hanno una base formata da 70% di VG e 30% di PG. I secondi, invece, sono composti da parti uguali di glicole e glicerina, quindi 50% PG e 50% VG. \r\nA seconda della base ottenuta si avrà due prodotti piuttosto diversi che, spesso, sono destinati ad essere vaporizzati su sistemi concepiti appositamente per svapare una determinata tipologia di eliquids.\r\n\r\nIl bello del mondo della sigaretta elettronica è che non segue dogmi né regole precise. L’unica legge che tutti noi vapers siamo tenuti a rispettare è quella di Ohm! A parte le battute, è davvero il caso di dire che in ambito eliquids non esistono obblighi di miscelazione. Nessuno potrebbe infatti biasimarmi se dovessi prediligere svapare ad una concetrazione di VG pari al 100%. Come, allo stesso modo, nessuno dovrebbe sentirsi in dovere di chiamare la neurodeliri vedendo che alcuni vapers preferiscono usare liquidi da cloud su sistemi da guancia… In questo mondo l’unico motto è “de gustibus”, a patto ovviamente che si utilizzi materie prime di qualità farmaceutica e prodotti certificati.\r\n\r\nIl glicole propilenico\r\n\r\nChiamato comunemente PG, il glicole propilenico è uno dei 3 elementi fondamentali che compongono un eliquid. Si tratta di un composto chimico (appartenente alla famiglia dei dioli) e si presenta sotto forma di un liquido viscoso inodore e incolore. Il sapore è lievemente dolciastro, caratteristica che ritroviamo anche durante la vaporizzazione. \r\nQuesto composto è diventato ormai conosciutissimo tra tutti gli appassionati di svapo; ma che ruolo ha il nostro PG durante la fase di vaporizzazione? Oltre a partecipare al processo fondamentale della nebulizzazione (assieme ovviamente al VG), il glicole propilenico ha la funzione principale di veicolare l’aroma. Forse non tutti sanno che PG e VG, in realtà, hanno una destinazione di utilizzo un poco differente. Ovviamente entrambi concorrono alla formazione del vapore ma, Il primo, grazie alle sue proprietà umettanti e solventi, è utilizzato specialmente per la veicolazione dell’aroma. Il glicerolo, invece, produce più vapore in fase di nebulizzazione e, di conseguenza, è usato in concentrazioni maggiori per liquidi destinati al cloud chasing. \r\nUn\'altra caratteristica specifica del glicole propilenico riguarda la sensazione del colpo in gola (hit). Rispetto infatti al VG, che risulta essere più viscoso, a parità di concentrazione, il PG produce una sensazione di hit molto più marcata. \r\n \r\n\r\n\r\nProduzione e destinazioni di utilizzo\r\n\r\nIl glicole propilenico è prevalentemente prodotto industrialmente. Nello specifico, si ottiene dalla reazione di idratazione dell’ossido di propilene. Il fluido ottenuto è sottoposto, successivamente, a lunghi processi di purificazione arrivando, infine, ad una concentrazione di PG pari al 99.5% (www.chimica-online.it).\r\nUn altro procedimento usato per ottenere il PG, coinvolge da vicino la glicerina vegetale. Pare infatti che sia possibile ottenere del glicole propilenico anche da una particolare lavorazione del glicerolo. \r\n\r\nForse non tutti sanno che, in realtà, il glicole propilenico ha numerosissime destinazioni di utilizzo. Grazie alle sue proprietà umettanti ed idratanti è largamente impiegato dall’industria cosmetica per la produzione di creme e lozioni. Il PG, inoltre, ha la grande capacità di trattenere l’umidità; caratteristica che lo rende utilizzabile come additivo per la conservazione di cibi pronti o precotti.\r\n\r\nOltre ai sopracitati, il glicole è largamente utilizzato per la realizzazione di liquidi antigelo, poliesteri, disinfettanti e, addirittura, come agente emulsionante nella produzione alcolica degli amari. \r\n\r\nDanni per la salute\r\n\r\nIl glicole propilenico è “generalmente riconosciuto come sicuro” (GRAS) dalla US Food and Drug Administration (FDA).\r\nDal punto di vista tossicologico, il Cosmetic Ingredient Review (CIR) Panel considera il glicole propilenico una sostanza sicura per la pelle fino ad una concentrazione massima del 50%.\r\nNon è irritante né sensibilizzante ed è stata dimostrata l’assoluta assenza di cancerogenicità e genotossicità. (https://magazine.x115.it)\r\n\r\nIl PG potrebbe però portare a delle complicazioni in caso di ingerimento di grandi quantità. Seri episodi di tossicità si osservano esclusivamente a concentrazioni plasmatiche superiori ad 1 g/L, che richiedono l\'ingestione di quantità molto alte in un breve periodo di tempo. Sarebbe praticamente impossibile raggiungere livelli tossici attraverso l\'assunzione di alimenti contaminati, che normalmente contengono al massimo 1 g/kg di glicole propilenico. Casi di avvelenamento sono generalmente correlati a somministrazione endovenosa non corretta, o ingestione accidentale da parte di bambini di una notevole quantità di sostanza pura. (Https://it.wikipedia.org/wiki/Glicole_propilenico#cite_note-13)\r\n\r\nE per quanto riguarda l’inalazione? La risposta arriva direttamente da Umberto Veronesi, che credo non abbia bisogno di presentazioni. Riporto qua di seguito uno stralcio della sua intervista rilasciata ad EsigMagazine.\r\nInalare vapore a lunga scadenza potrebbe arrecare danni alla salute o, peggio ancora, esser causa tumorale?\r\n“Il liquido e il processo di riscaldamento e inalazione hanno dimostrato finora di non provocare danni rilevanti. Dal punto di vista cancerogeno il pericolo non sussiste”. (https://www.sigmagazine.it/2015/06/ecig-umberto-veronesi-una-tassa-che-fa-male-alla-salute/

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By Tony Milanese Aromatiere
Ogni estratto nasce dall’incontro tra intuizione, materie prime di altissima qualità e volontà di condividere un’esperienza sensoriale unica e distintiva.
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