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Alla scoperta degli eliquids (seconda parte): il glicerolo vegetale
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Alla scoperta degli eliquids (seconda parte): il glicerolo vegetale Detta anche glicerina, il glicerolo vegetale è il secondo elemento che, assieme al glicole propilenico, concorre a formare la base di un qualsiasi eliquid per sigaretta elettronica.\r\nSi tratta di un composto organico, contenuto nelle sostanze lipidiche, e si presenta sotto forma di un fluido molto denso. Inodore e incolore ha un retrogusto dolciastro, ed in natura si può trovare all’interno di fosfolipidi e glicolipidi (grassi). \r\nForse non tutti sanno che il glicerolo si trova anche all’interno dell’organismo umano. Non è altro che un prodotto naturale che si ottiene durante i processi chimici legati al metabolismo; nello specifico nella idrolisi.\r\n\r\nProduzione e destinazione di utilizzo\r\n\r\nIl glicerolo vegetale può essere dunque ricavato sia in maniera organica, sia grazie a processi industriali. \r\nNel primo caso si ottiene da lavorazioni di oli vegetali come quello di palma, di soia, oppure di cocco. Questo procedimento permette il formarsi di una glicerina che, prima di poter essere utilizzata, necessita di molte fasi di filtrazioni. Pensate che la prima volta che fu sintetizzata correva l’anno 1779. Fu Carl Scheele, chimico svedese, che la ottenne come sottoprodotto della fermentazione alcolica di succhi di mele e uve. \r\n\r\nCon il metodo industriale, invece, si ottiene un VG tendenzialmente più puro, il quale necessiterà di molte meno lavorazioni, prima di poter essere destinato ai suoi utilizzi più comuni. Si ricava durante il processo di saponificazione, ovvero quella serie di reazioni chimiche delle quali ci si serve per la produzione di saponi e lozioni.\r\n\r\nChe sia organico oppure di produzione industriale, il glicerolo vegetale non è tossico, né per l’uomo né, tantomeno, per l’ambiente. Si tratta di un composto biodegradabile dalle notevoli proprietà umettanti. Questo lo rende particolarmente adatto ad essere largamente utilizzato in ambito cosmetico ed alimentare. (https://sorgentenatura.it)\r\n\r\nSe presente in alte percentuali svolge anche il ruolo di conservante, ma la sua destinazione più diffusa resta nella produzione di creme per il corpo e lozioni. E’ infatti in grado di attrarre l’umidità di tutto ciò che la circonda diventando, grazie a questa proprietà, un idratante davvero potente. E’ utilizzata anche in ambito enologico; aggiunta talvolta durante la lavorazione del vino per rendere il sapore iniziale un po’ più “rotondo”.\r\n\r\nIn campo medico si usufruisce del VG principalmente per veicolare sostanze medicanti e, in casi più rari, anche come sostanza lassativa. Si usa per la produzione di antigelo e, come molti sapranno, è il principale componente del fluido contenuto nelle macchine del fumo ( no, non mi sto riferendo alle nostre ecig, bensì a macchinari cinematografici ) \r\n\r\nIl VG nello svapo\r\n\r\nPer quanto concerne il mondo della sigaretta elettronica, il glicerolo è uno dei 3 componenti principali che vanno a comporre qualsiasi tipo di eliquid (assieme a glicole e aroma). Nello specifico, la glicerina è quell’elemento che contribuisce ad una produzione di vapore più copiosa. \r\nE’ usata in percentuali che si aggirano attorno al 70% - 80%, per comporre le basi di quei liquidi che sono generalmente destinati al cloud o flavour chasing. Questo perché, allo svapo, la glicerina vegetale ha le caratteristiche di arrotondare-addolcire i sapori, smorzare l’hit e produrre un vapore acqueo più denso rispetto al PG.\r\nTutto questo va a discapito della resa aromatica. A differenza del VG, il glicole propilenico ha delle caratteristiche che lo rendono più idoneo a veicolare l’aroma contenuto nella base degli eliquids. Da questo si può facilmente dedurre che a parità di aroma, una base con una maggiore percentuale di PG tenderà a farmi sentire meglio le note aromatiche contenute in un determinato liquido. \r\n\r\nAl contrario, se nella nostra base avremo una concentrazione più alta di VG, la resa aromatica complessiva risulterà essere un po\' più dolciastra. \r\nAnche la sensazione di hit, conferita notoriamente dalla carica nicotinica contenuta nel eliquid, sarà diversa. All’aumentare della glicerina il colpo in gola si farà, infatti, leggermente più tenue. Al contempo, la densità e la quantità del vapore prodotto dopo un puff, aumenterà notevolmente. \r\nConoscere le rispettive caratteristiche di PG e VG permette, al vaper più esperto, di correggere la resa del eliquid che sta svapando. Agendo sulla miscelazione della base è possibile, infatti, esaltare oppure smorzare determinate caratteristiche di un liquido, rendendolo, in alcuni casi, più vicino ai gusti dell’utente. \r\n\r\nPrima di preparare una base per eliquid è buona norma conoscere anche il sistema di alimentazione su cui si andrà a svapare. E’ risaputo che ogni atomizzatore è adatto ad una tipologia di liquido ben precisa, e che non tutti i sistemi potrebbero essere in grado di lavorare con basi particolarmente dense. Ovviamente se dovessimo usare dei Dripper questo problema non sussisterebbe, ma per i tank? Quasi tutti gli atomizzatori tipo tank di concezione moderna sono provvisti di un JFC (juice flow control) banalmente, il controllo del liquido. Un meccanismo che permette di regolare l’afflusso di eliquid che andrà ad irrorare la nostra coil. \r\nBisogna dunque considerare che un liquido che contiene una percentuale di VG superiore al 50%, risulterà essere sicuramente più denso di un classico 50% e 50%.. La fluidità di un eliquid è, infatti, strettamente collegata all’alimentazione dell’atomizzatore e, di conseguenza, al JFC. Per regolare correttamente il nostro device, basta tenere a mente che più la densità aumenta, più il liquido farà fatica a passare dai canali di alimentazione. \r\n\r\nCi sono rarissimi casi in cui, per un motivo o per un altro, si usa una base full VG, ovvero glicerina vegetale al 100%. E’ bene sapere che la totale assenza di PG non comporta alcun malfunzionamento. Ovviamente avremo un liquido molto molto denso, con l’ovvia conseguenza di una produzione di vapore davvero copiosa. Spesso si usa questo tipo di base per le gare di cloud chasing, ma nulla vieta, a seconda dei gusti, di usarla per proprio piacere personale. Il bello del mondo del vaping è proprio questo… non ci sono regole ( o quasi !!  ) \r\n

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By Tony Milanese www.burbas.it.it
Tony è un esperto aromatiere che ha dedicato la sua carriera allo sviluppo di aromi innovativi per le sigarette elettroniche. Con la sua creatività e conoscenza, crea profili aromatici unici che soddisfano i gusti degli appassionati di svapo.
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